Fiabe
della buona e della mala notte è una raccolta di ventitré testi originali che riprendono e
variano situazioni e atmosfere della fiaba tradizionale, ma si aprono anche
all'apologo, alla novella e al fantasy. I personaggi fantastici tipici del
genere, quali giganti, nani, maghi, streghe, geni e draghi, convivono con
quelli del racconto nero (come i fantasmi - da cui la seconda parte del titolo
della raccolta) e del folklore (Babbo Natale, la Befana), e agiscono accanto a
protagonisti tratti dalla vita reale. Molto spesso le storie si fanno portatrici
di un messaggio educativo, toccando temi come la pigrizia (Il nano pigro),
l'avidità (I due geni), la vanità e l'omologazione (Il concorso di
bellezza), la bugia (Nel paese delle bugie), il capriccio (Il
giocattolo magico, La bambina fantasma), la litigiosità (Sorelle da
incubo), l'esclusione (Toppa), la prepotenza (Due fratelli
prepotenti, Il bosco del marchese), l'altruismo (L'invito al ballo, Se
fosse una fiaba), la relatività dei giudizi (I cattivi giganti, I due re)
e l'importanza dell'istruzione (Un libro in fuga); in altri casi si fa
riferimento a situazioni tipiche dell'infanzia, dal non voler andare mai a
dormire (Il fiore d'oro) alla paura del buio (La paura del buio),
o a motivi più generali, quali il taglio indiscriminato degli alberi (La
fata d'argento) o la crudeltà della caccia sportiva (La caccia di
Corrado), sempre con leggerezza e l'immancabile lieto fine.