La città di New York ha da sempre
raccolto nell’immaginario collettivo un fascino e una curiosità singolari.
In questo racconto la grande
metropoli fa da sfondo alle vicende del piccolo John e della sua famiglia.
La narrazione ha inizio con il
primo settembre 1939, momento in cui il bambino aveva 6 anni e giorno per il
mondo ricordato tristemente come la data di inizio della seconda guerra
mondiale.
Nelle pagine del libro il lettore
potrà rivivere gli attimi importanti della crescita di John in un lasso di tempo
in cui l’umanità si è trovata ad affrontare un periodo così cupo in cui si è
svolto un conflitto globale.
Si assisterà in che modo, anche se
a distanza, la guerra andrà a influire sulla vita del ragazzino, come su quella
dei suoi genitori Olivia e Frank, in una serie di vicissitudini e avvenimenti a
volte imprevedibili, rocamboleschi e toccanti ai quali fanno da sfondo fatti di
cronaca vera e vicende di storia reale dell’epoca.
In questo scenario si faranno
strada la presenza del nonno di John, Guido, inizialmente distante e introverso
rispetto il giovinetto, poi tramutatosi per lui in una persona importante e di
primario riferimento, come la figura di uno dei più famosi grattacieli della
città, l’Empire State Building, che per il ragazzino diventerà un’icona
immancabile e nel suo immaginario un gigante buono di acciaio e calcestruzzo,
un edificio quasi magico, tutto da esplorare e conoscere.
Alla fine della seconda guerra
mondiale, quando terminerà la narrazione, cosa sarà successo alla famiglia di John
a seguito delle tante prove che avrà dovuto passare? Solo le ultime pagine dell’esposizione
ce lo potranno svelare.