"Il silenzio della gentilezza" narra l'incontro tra Simba, un giovane levriero dal passato segnato da abusi e ferite, e Davide, un bambino che ha eretto una corazza di silenzio intorno a sé. Soccorso e curato, Simba rimane diffidente verso gli umani, mentre Davide, colpito dalla sua fragilità, inizia un avvicinamento inatteso. La storia esplora come la silenziosa e incondizionata presenza di Simba riesca a penetrare le barriere emotive di Davide, innescando un processo di apertura e riscoperta. Allo stesso tempo, il levriero inizia un percorso di guarigione dalla sua diffidenza, trovando conforto e sicurezza in un legame puro. Il racconto è una toccante esplorazione del potere curativo del silenzio, dell'empatia e della profonda connessione che può nascere tra esseri vulnerabili, mostrando come la gentilezza più autentica non abbia bisogno di parole per sanare le ferite più profonde.
L’avventura di due ragazzi di città che decidono di fare una esperienza in malga. Importanti i nomi dei due protagonisti: Romedio che richiama San Romedio protettore degli orsi bruni del Trentino e Uberto che richiama quello dí Sant’Hubertus protettore dei cacciatori.
Questo piccolo racconto mescola superstizioni e indifferenza con l’amore incondizionato e premuroso di tante persone che hanno a cuore la protezione degli animali.
Adele è una donna avanti di età, introversa e dal vissuto pesante. È una donna sola. I suoi simili per lei, sono lontani e indecifrabili. L’unico legame positivo che ha è con Milo, il suo adorabile cane. È a lui che Adele durante la passeggiata, nel pieno silenzio della natura in uno scorcio autunnale, confida per un’ultima volta, i suoi pensieri, le sue emozioni, i suoi rimpianti.
Billy è un giovane riccio che viene riportato ai margini del bosco, dove era stato trovato in difficoltà, da una signora che ama molto gli animali e che lo aveva soccorso ed ospitato nel giardino della sua villa. Incontrerà subito un gufo reale, che gli dimostrerà in più occasioni una profonda amicizia, ma avrà anche la possibilità di conoscere altri abitanti della selva: alcuni innocui e generosi, altri insidiosi o pericolosi per la sua incolumità. Le avventure che lo attendono sono molte: la più sorprendente e gratificante sarà l’incontro con una compagna con cui potrà formare una coppia e in seguito una vera famiglia. Nel racconto c’è un episodio i cui protagonisti, campeggiatori venuti dalla città per godere la natura, avranno la fortuna di assistere ad un evento unico al chiaro di luna. La narrazione, oltre a informare sulla vita nell’habitat del bosco, fa comprendere quanto siano importanti la solidarietà, l’amicizia, il rispetto, qualità innate tra gli animali e spesso dimenticate o poco praticate dagli uomini.
Un racconto traboccante di orsetti, marmellata e buon umore. Una storia speziata di gentilezza, bontà e altruismo. Con una morale di cui far tesoro sempre, a prescindere dall’età e dalla circostanza.
Il racconto Parla di Agatha, giovane amante delle esplorazioni e dell'avventura. La vediamo esplorare sentieri e boschi non lontani da casa sua, spinta solo dalla semplice curiosità. Grazie a ciò, possiamo analizzare la figura dello spirito guida e not are che esso può avere varie forme, tra cui quella molto interessante e curiosa, che si nota nel testo in questione. Per capire meglio chi sia il suo spirito guida e come Agatha lo abbia conosciuto, rimando a una lettura del racconto e auguro a tutti di trovarla bella, come io ne ho trovato la scrittura.
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Nonna cornacchia
Cartacei
Autore Vito Della Bona Copertina plastificata lucida Formato A5 Brossura pag. 48
La vecchia maestra Nonna Cornacchia, la sera, riunisce i piccoli dello stormo e narra la strana avventura di una giovane cornacchia di nome Ciccia che, caduta dal nido, viene adottata da una famiglia umana e dal loro cane Biba. Non mancherà di utilizzare il suo racconto per fare un discorso formativo per le nuove generazioni, come ben si addice a una vera insegnante.
Sono Byron, un Greyhound nero rescue, arrivo dal circuito delle corse in Irlanda, questa è la seconda parte della mia storia. Le considerazioni, gli aneddoti, i rimpianti, le gioie, mie e di Massimo. La mia vita è stata regolata da una scommessa, e dalla paura nata sulla sabbia di un circuito. Ora sono oltre il muro… per sempre
Molti mesi fa, avevo cominciato a scrivere una specie di mèmoir sugli animali con cui avevo condiviso pezzi di vita perché, dopo la morte del mio lagotto, sentivo l’esigenza di raccontare di loro, per non dimenticarli. Scrivere di loro era quindi un’esigenza personale e non pensavo mai di farlo leggere ad altri, almeno non adesso. Mi piaceva pensare che forse, tra qualche anno, dei nipoti avrebbero potuto avere la curiosità di leggerlo, e avrebbero così avuto modo di conoscere Lady, Lia, Zoe e Whisky e di capire quanto un animale possa essere importante nella vita di una persona. Poi avevo abbandonato il progetto perché, arrivata a scrivere del mio ultimo cane che, da poco, mi aveva lasciato, non riuscivo ad andare avanti. Era troppo doloroso. Questo concorso, trovato per caso in Internet, è stata la molla che mi ha spinto a terminare il racconto della vita che i miei quattro animali hanno condiviso con me.
Quanto ci piacerebbe sapere cosa pensano i nostri amici pelosi? La maltesina Bady con un breve racconto della sua vita ci racconta l’amore più incondizionato: quello di un cane per il suo padrone.
Per i suoi sette anni Adele riceve un regalo inaspettato dalla nonna: un pupazzetto marrone e rosa dalle lunghe zampe, che chiama Penelope. Nella sua solitudine, dovuta alla perdita del padre e alle assenze lavorative della madre, la bambina è vittima di un vergognoso sopruso, da cui Penelope la libererà in modo sorprendente.
Meringa, la mia piccola amica pelosetta, dolce come lo zucchero entrata a far parte della mia vita nove anni or sono, per non uscirne mai più! Una cagnolina dolce ed affettuosa che riempie le mie giornate con il suo amore, e che ricambio spassionatamente. Lei, ha la capacità di aprire un varco nella mia introversione, riuscendo a portare quell'amore necessario per ritrovare la felicità anche nei momenti più difficili. Lei, musa delle mie opere e compagna di tutti i giorni. Lei mi ha insegnato l'amore incondizionato.
La gallina Dorina aveva lo stato d’animo devastato a causa dell’assenza delle sue amiche e delle coccole del suo padrone che non era più in vita. Unica consolazione il cibo. Mangiava tanto da diventare bulimica nervosa. « Se continuo così – pensò un giorno – diventerò grassa e vecchia e non avrò mai una mia famiglia. Io voglio invecchiare ma voglio anche conoscere l’amore, avere dei pulcini maschi e femmine. Progettò, perciò, di abbandonare la sua padrona e l’angolo di paradiso in cui viveva. Andò in giro per il mondo alla ricerca dell’amore. Riuscirà la gallina Dorina a portare a termine la sua impresa?
Favola di una canarina è un racconto che narra la storia di una canarina che nata in un piccolo paesino dell’entroterra calabrese, arriva a vincere il titolo di campionessa mondiale. La storia è descritta dal punto di vista della stessa canarina, nel classico genere letterario della favola. Invero, il racconto ha tutti gli elementi della favola classica. Dalla protagonista che è appunto una canarina, al racconto in sé che riporta la vera storia della canarina che, realmente, ha vinto il titolo di campionessa mondiale nella sua categoria. Anche lo stile narrativo diretto ed essenziale è tipico delle favole e, soprattutto, come ogni favola ha lo scopo di trasmettere una morale. Vengono trattati con la sottile metafora della favola su tematiche non solo animaliste, ma anche razziali, di genere e di inclusione sociale. Una favola per tutte le età su cui riflettere e far riflettere.
“Ora ho tanto sonno e spero che questa storia vi abbia lasciato una morale: la vita va vissuta appieno, nonostante le difficoltà e i momenti in cui ci perdiamo e non comprendiamo. Non dobbiamo mai smettere di sognare. I sogni e le speranze brillano come una fiaccola che ognuno di noi porta dentro di sé.” Ciò che siamo è determinato da tante cose, ma a volte quando si ama davvero una persona o un animale bisogna anche lasciarlo andare. Sarà sempre dura separarsi da lui, ma non bisogna mai temere. La vita è come se fosse un puzzle: vi sono tanti frammenti che lo compongono ma è l’insieme delle esperienze vissute che viviamo ogni giorno che la formano. Così come Gladius ha lasciato andare Gitana, così anche noi quando sarà il momento dobbiamo permettere che la vita faccia il suo corso. A volte si ha la presunzione di credere di essere immortali, ma non lo siamo. Questo racconto pone una domanda: “Quando amo qualcuno, quanto sono disposto a lasciarlo andare?”
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L'ultima colonia di conigli
Cartacei
Autore Vito Della Bona Copertina plastificata lucida Formato 13x18 Brossura pag. 38
Vanni è un giovane coniglio dall’aspetto e dal carattere un po’ particolari. Con i suoi vecchi genitori e un’altra famiglia, è quel che resta di una colonia che vive alla periferia della piccola cittadina. Ben presto lo sviluppo urbano arriva a minacciare anche il piccolo appezzamento di terreno dove hanno le loro tane. Nonostante l’amore per il proprio territorio non rimane che una scelta: trovare una nuova casa.
…ADORARE, colpa di quel verbo che non conosco. Somigliava a ADERIRE e ARREDARE, ma soprattutto a ODORARE che conosco benissimo. Ripensandoci la vera causa del patatrac è stato il vizio di annusare qualsiasi cosa e, davanti a uno straccio che pende, di tirarlo. Il bambinello è rotolato dalla mangiatoia. Il braccio è stato riattaccato con una colla speciale, l’attaccatura è stata fasciata con una benda. Per il naso non si è potuto fare niente, è rimasto senza punta. Davanti alla giuria del concorso, oltre a essere povero e infreddolito come gli altri bambinelli, era malridotto da far pena…
Si può cambiare idea su qualcuno che ci ha causato un dolore profondo? Sicuramente ci si riesce se al nostro fianco ci sono amici speciali, come nel caso della piccola medusa Lilly e dei suoi amici dell’acquario di Cattolica. Una riflessione sul valore dell’amicizia e sul comportamento di noi umani nei confronti degli animali.
Lucia superata la cittadina di Firenzuola aveva imboccato una strada sterrata; infondo una grande colonica ristrutturata si affacciava sulla valle. Antonella, l’unica amica che le era rimasta dopo la separazione dal marito Alessandro, l’aveva convinta a passare qualche giorno insieme nel Mugello dove abitavano il padre e la zia. In un primo momento l’idea di dover guidare per più di un’ora l’aveva indotta a rifiutare, poi aveva accettato: era meglio stare in compagnia che da sola. Nonostante fossero trascorsi diversi mesi da quando aveva lasciato il marito, portando via con sé Swarz, un labrador chocolate di quasi due anni, non era ancora riuscita a sistemare in maniera decente il piccolo appartamento preso in affitto a Firenze. Caricato in macchina l’ingombrante cane aveva acceso il navigatore: “Continuare per cinquecento metri su viale Europa, poi svoltare a sinistra...”
Gioele è un simpatico bambino di sei anni che vive nella città di Burlicchia con papà, mamma, la sorellina Carolina e la nonna Teresina. In occasione della festa di fine anno scolastico, ogni studente ha la possibilità di mostrare il proprio animale domestico e alcune sue abilità. Tutti sono felici, tranne Gioele che, purtroppo, non ne ha uno. Le cose cambiano, però, quando Gioele incontra Glippo, un ragnetto divertente molto goloso di dolci! Scoprite com'è nata la loro grande amicizia, un bellissimo esempio di quanto possa essere forte il legame tra bambini e animali e di come questo superi le barriere della diversità.
La classe dello scoiattolo Gigi ha vinto il primo posto nelle gare nazionali e come premio le spetta una gita a Roma dove gli alunni saranno ricevuti dal Ministro dell’Istruzione. Tutti sono entusiasti eccetto il preside che non sa come mandare alla premiazione lo scoiattolo Gigi. Nessuno al Ministero dell’Istruzione può immaginare che sia stato dato a uno scoiattolo il permesso di frequentare la scuola. Il preside confida a Gigi i suoi timori, ma lo scoiattolo protesta perché si sente un alunno alla pari degli altri. In particolare, lo scoiattolo Gigi vorrebbe portare un messaggio al Ministro dell’Istruzione riguardante gli zaini dei ragazzi troppo pesanti. Con qualche trucco lo scoiattolo riesce a partire per Roma dove si emoziona per la bellezza della Città Eterna. Durante il ritorno verso casa la sua classe visita uno zoo dove Gigi rimane tristemente impressionato e ringrazia Madre Natura di averlo fatto nascere scoiattolo.
Lo scoiattolo Gigi è un tipo speciale che studia e frequenta la scuola con gli alunni della primaria. La sua classe si deve preparare per partecipare a delle gare nazionali. Il premio per la classe vincitrice è una tanto ambita gita a Roma, ma, per vincere, si deve studiare molto. Dopo tante ore trascorse a scuola, gli alunni perdono la concentrazione e la voglia di impegnarsi al massimo. Lo scoiattolo Gigi propone alla maestra di tenere alcune lezioni nel suo parco immerso nel verde. L’idea funziona e contribuisce a portare la classe alla vittoria. In questo divertente racconto dove il bidello Raffaello si preoccupa di perdere il posto di lavoro e dove altri scoiattoli vorrebbero iscriversi a scuola, Gigi ci insegna che niente è impossibile se si ha fiducia in se stessi e nelle proprie idee. Ci dimostra anche quanto è importante l’ambiente in cui ci si trova e come la natura non solo debba essere rispettata ma come possa essere d’aiuto per vivere meglio.
Vita da polpo è una narrazione poetica che si avvale di osservazioni scientifiche. Un polpo, dunque, è l’Io narrante di una storia che si svolge nei fondali marini, fino all’incontro/scontro con i subacquei, scambiati all’inizio per una nuova specie di pesci. L’autore del racconto rivela – attraverso il narratore/protagonista – tutto il suo amore per il mare e la sua apprensione per i pericoli che lo minacciano.
Bastano pochi minuti in giardino per scatenare la fantasia. L’immaginazione vola attorno a una domanda che vede protagoniste le piccole api: come mai hanno il corpo a righe?
Alcuni colombi iniziano a frequentare il davanzale d’una finestra e noi iniziamo ad osservarli. Prende il via così un birdwatching casalingo – rivolto agli uccelli più “comuni” del mondo e che per primi furono addomesticati – senza particolari attrezzature, senza mimetizzazione o lunghi appostamenti, solamente entrando di soppiatto in una stanza. Facciamo una serie di interessanti “scoperte” che sollevano numerosi interrogativi e, a cascata, alcune considerazioni “ornitol-filosofiche”… Quanto siamo diversi dagli animali che ci circondano? Quanto simili? Riusciremo mai a capirci? Ne avremo il tempo?
Il tema principale del racconto “Sognando la libertà” è il continuo sfruttamento e maltrattamento che gli animali subiscono nei circhi, in particolar modo le condizioni in cui loro sono costretti a vivere ed i continui abusi fisici che subiscono. Tutto ciò viene raccontato attraverso gli occhi di una loro vittima, per la precisione attraverso quelli di un’elefantessa di nome Tabby.